Popolo, territorio e
Sovranità
sono gli elementi costitutivi dello
Stato moderno. Il Popolo c'è eccome! Quello c'è sempre.
Il territorio : c'è quello fisico ma non c'è più quello
geopolitico. Lo Stato : si sta sciogliendo in un forno a microonde
chiamato Europa dentro un ristorante chiamato Mondo.E la Sovranita' ?
di
Glauco Benigni

Evocare ... (il verbo è
importante in questo contesto) la Sovranità Repubblicana Nazionale
concepita nel secolo scorso, quale facile soluzione al groviglio di
problemi che attanagliano il Paese, è un azzardo da valutare con
serietà e forse da evitare. Evocare la Sovranità significa infatti
lasciar credere al Popolo che il nostro Stato e il nostro futuro
Governo possano “ancora” esercitare libere scelte sul proprio
territorio. Io, purtroppo, non credo che ciò sia vero. E pertanto lo
ritengo un problema che si va ad aggiungere agli esistenti.

Ogni giorno noto che,
nello spirito collettivo, soprattutto in quella ampia porzione che si
manifesta nel web, questa evocazione è decisamente sostenuta e
interpretata come il ritorno “alla terra dei Padri”; come la fine
del penoso andirivieni nel debito (anch'esso) sovrano; come il
ritorno ad una condizione che dovrebbe essere, chissà perchè,
protetta dal tumultuoso e a-morale incedere della Storia.
Ogni giorno ascolto
Qualcuno che beotamente recita il mantra consolatorio : “la
Sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione (art. 1 – comma II)” . Ebbene, io credo
che questa meravigliosa affermazione sia come quelle Leggi della
Fisica newtoniana che fanno riferimento allo Zero assoluto o alla la
Velocità della Luce, oppure sia come quel terno secco
“Libertà-Eguaglianza-Fratellanza”, che è uscito una volta sulla
ruota di Parigi nel 1789 e poi mai più. Si tratta di postulati
teorici, verso i quali giustamente si tende senza però mai
raggiungerli, di slogan colmi di speranze che si infrangono contro le
cronache.
Nella mia esperienza
infatti, i limiti a quel sogno di Sovranità - a causa di una serie
di accelerazioni e mutazioni della geopolitica che i Media mainstream
chiamano “Globalizzazione”- si sono rafforzati ed estesi al punto
di mutare l'idea guida originaria di Sovranità formulata nel secolo
scorso.


In dettaglio: si sono
rafforzati i limiti di fatto e i limiti di diritto. I primi sono
riassumibili (in Italia) nella quasi impossibilità di organizzare e
controllare in modo soddisfacente i vari aspetti della vita della
nazione (finanziario, economico, valutario, di approvvigionamento
energetico, fiscale, etc...).
I secondi sono quelli
derivanti dall'ordinamento e dai trattati internazionali
sottoscritti, a torto o a ragione, nel corso degli ultimi 60 anni
dai Governi Italiani (UE, Nato, WTO, FMI , Codex Alimentarius della
FAO/OMS, norme sui flussi migratorii, etc...)
Al riguardo, occorre
ricordare che, nella Costituzione italiana, l'ipotesi dei limiti è
espressamente contemplata nella norma dell’art. 11: “L’Italia
... consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle
limitazioni di Sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Decidete voi se le
condizioni di “parità” , “pace” e “giustizia” siano
state sempre soddisfatte .
In definitiva la
Sovranità, anche secondo il Diritto Costituzionale e Internazionale,
non può essere nè statica né assoluta, ma è funzione: a) della
facoltà di esercizio del potere supremo nell'ambito di uno Stato e ,
b) dell'indipendenza di un soggetto /entità nei rapporti
internazionali.
La prima, oltre a
essere da sempre una facoltà azzoppata a causa della perversa
partita tra Stato e Poteri Forti e Occulti, è ormai in via di
delega progressiva ad alcune istituzioni dell'Unione Europea a causa
del Trattato di Lisbona, del Fiscal Compact, del MES, etc...
L'indipendenza nei rapporti internazionali poi, ritengo, che si sia
manifestata in Italia solo a bassa caratura e in rare occasioni e
che invece, in casi eclatanti, sia tesa a zero. Alcuni esempi : il
caso Mattei, la strage di Ustica a bordo del DC 9 Itavia, gli
incontri sul Britannia ... credo che bastino.
Non si possono
dimenticare inoltre le vergognose valutazioni pilotate che Fitch,
Standard&Poor e Moody's, le 3 Sibille del rating mondiale, si
arrogano la facoltà di esprimere sull'affidabilità dell'Italia ( e
non solo) e che costituiscono uno dei maggiori oltraggi alla
Sovranità. Oltraggi che rimangono impuniti perchè di fatto non c'è
modo di punirli.
Vorrei essere chiaro:
tutto ciò non è un film dell'horror (anche se talvolta può
sembrarlo), si chiama Storia degli Umani in via di evoluzione sul
Pianeta Terra. E dunque mi sembra corretto porre la questione alle
menti più evolute, lucide e generose : evocare la Sovranità
ombrello che non c'è, che non c'è più, che non c'è mai stata,
che non potrà esserci così come è stata sognata, è un problema !
E' un problema perchè la semplice evocazione, senza chiarire che è
un ombrello colabrodo, seduce e rassicura maldestramente l'anima
collettiva . E' una specie di pubblicità ingannevole , perchè
promuove aspettative irreali, perchè l'eventuale battaglia e la
stessa organizzazione delle forze vitali per il ritorno a “quella
Sovranità” conduce su un binario morto della geopolitica. La
Sovranità repubblicana italiana e i suoi annessi e connessi sono
pericolosi perchè “finti”: un teatrino con protagonisti reali,
eroiche imprese e martiri ma con registi e impresari indefiniti,
mascherati.
Evocare la Sovranità
tout court dunque, senza considerare e far considerare che si
trattava di una Sovranità Ltd., concessa a una nazione che aveva
perduto la Guerra, dalle truppe angloamericane che tornavano a casa,
è pericoloso. Negli anni, fra l'altro, tale Sovranità Ltd. è
entrata a far parte del grande sogno collettivo oggi abortito dalle
democrazie costituzionali occidentali, che dopo aver promesso welfare
e progresso senza limiti, da 4-5 anni fanno i conti con i limiti
strutturali del Pianeta terra e con le piaghe delle crisi finanziarie
non risolte .
Io piuttosto muterei
così l'art. 1 – comma II della Costituzione Italiana : “la Nuova
Sovranità apparterrà al Popolo quando i suoi Rappresentanti,
riusciranno a difenderla e ad esercitarla nelle forme e nei limiti di
una Costituzione in progress armonizzata con la Globalizzazione
attiva e non subita” .
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