La Rete, intesa quale motore di crescita e sviluppo
sostenibile, dimostra con evidenza che il Pianeta è UNO e che i
suoi abitanti sono tutti netizens,
ma dimostra altresì che esistono rischi di un Neofeudalesimo
digitale in cui l'Elite Dominante riduca a Servi della Gleba Digitali
la Maggioranza degli Utenti. Che cos'è infatti il web se non un
terreno da coltivare? Ma a chi appartiene questa sterminata nuova
gleba? Chi ne traccia i confini? E quali sono i diritti di chi lo
coltiva? Dalla sua nascita Internet ha generato una quantità di
appelli ai Diritti, in realtà i suoi Utenti sono invece stati
schiacciati da molti Doveri.
Per
sbrogliare la matassa l'ONU, attraverso la sua agenzia di Ginevra
ITU, già da 8 anni, organizza i Fora sulla Governance e accoglie
tra 1000 e 2000 rappresentanti di governi, tecnocrati, società
civile, accademici e settore privato, ai quali si sono sempre
aggiunti, da postazioni remote, altre decine di migliaia di attivisti
digitali che, grazie a blogs, chatrooms, emails, sms, Tweets e
Youtube hanno interreagito da ogni angolo del Pianeta. Da un lato gli
IGF sono dunque stati un enorme successo: la Rete è stata utilizzata
per far conoscere in diretta e contribuire alla discussione circa la
propria Governance futura. Per contro gli IGF si possono invece
considerare solo una serie di test finalizzati a: misurare quanto
spazio di manovra c'è per costruire una Internet Governance che
riduca-escluda l'egemonia statunitense; verificare quanto sono
furiosi tutti i Governi che hanno scoperto di essere controllati
dalla National
Security Agency
USA; capire se è proprio vero che Washington vuole trasferire le
facoltà di attribuzione nomi dei domini, tuttora svolte da ICANN e
IANA (emanazioni del Ministero del Tesoro USA), a una Comunità
Globale Multistakeholder
entro settembre 2015. Proposito questo di cui molti dubitano.
Sono
questioni da III Millennio con le quali le Assemblee Internazionali
hanno cominciato a confrontarsi tra enormi difficoltà e qualche
conquista.
Dopo
anni di discussione si è chiarito, per esempio, chi sono i "5
Internet stakeholders", ovvero i Soggetti che hanno interessi
attivi nella Rete: Governi e Organizzazioni Intergovernative,
sebbene distinti ognuno dalla propria politica; Settore Privato che
accomuna il cartello delle Multinazionali Digitali; Tecnocrati
costruttori di apparati e reti e infine la Società Civile più
consapevole, cioè chi rende viva la Rete grazie all'intelligenza
collettiva e a miliardi di azioni individuali e pretende pertanto di
avere un ruolo nel processo di creazione della Governance.
Che
cosa è emerso nel corso degli 8 Fora ? Senza dubbio una enorme
confusione e un forte senso di impotenza da parte degli Utenti. Però,
anche una valanga irrefrenabile di parole d'ordine che vanno a
costruire una barriera di valori di riferimento.
Tra
Human
Rights, Copyrights e Creators Rights
chi bisogna privilegiare? E' comunque una questione di Rights
(Diritti)
... e allora: in ossequio alla Dichiarazione dei Diritti Umani
dell'ONU, ogni diritto off-line deve essere protetto anche Online.
Le
norme devono essere rigide e condivise tra i vertici o si richiede
una Cooperazione Internazionale, intesa quale instancabile lavoro e
confronto in progress ?
Tra
i temi non
più eludibili,
le diverse libertà
di:
espressione, associazione, accesso, condivisione, creazione e
distribuzione di contenuti; le
difese:
della privacy, dello sviluppo sostenibile, delle diversità culturali
e linguistiche; la consapevolezza
che il web deve essere uno spazio unico e non frammentato, affinchè
non ci sia la Rete dei ricchi e quella dei Poveri; la sicurezza
e la stabilità
della Rete che non siano quelle volute dai Servizi Segreti di nessuna
nazione; l'uguaglianza
tra i protocolli, un'architettura
aperta e collaborativa
e un'innovazione
priva di limiti. Purtroppo queste affermazioni/principi non sono
affatto scontati. L'Elite Dominante ha una propria visione di ognuno
di questi temi e tale visione spesso non coincide con quella della
Maggioranza Dominata.
Qualche
esempio: "Ma la libertà di espressione - dicono alcuni Governi-
deve essere riconosciuta anche a quelli come Assange e Snowden"?
"La condivisione in Rete -si chiede il Settore Privato- deve o
non deve prevedere la trasformazione dei Contenuti?". "Il
processo di costruzione della Governance deve essere bottom-up
(dal basso verso l'alto) -come richiesto dalla Società Civile- o
viceversa"? "L'accesso deve essere garantito a tutti, anche
ai disabili? Certo !- affermano i Tecnocrati - Basta che comprino
hardware e software e paghino il trasporto segnale." E comunque
i Governi tagliano corto : "Cerchiamo di capirci, tutto si può
fare, a condizione che sia compatibile con la Politica
Internazionale."
In
ogni caso quando si tratta di parlare di risorse per finanziare le
Istituzioni di Governance la condivisione c'è : "Ci vuole
massima trasparenza altrimenti il Settore Privato e i Tecnocrati
costruttori si comprano ogni ruolo decisionale grazie all'azione dei
loro lobbisti."
Tuttora
restano ai
limiti del Tabu,
i
temi legati alla Sicurezza: Difesa, Crimine e Attacchi in Rete. La
Casta dei Guerrieri è sorda al dialogo. Dal 9/11.2001 gli USA e i
loro alleati si considerano in guerra e, visto che la tecnologia lo
consente, Washington, anche a seguito della promulgazione del Patriot
Act, impone e realizza la Sorveglianza di Massa (intercettazioni,
accumulo di big data, etc...) e pretende anche di sostenerla
affermando che : "la
definizione Sorveglianza di Massa non figura in alcun trattato
internazionale ... negli Stati democratici, la sorveglianza deve
esistere ... - e
comunque
- l'IGF e gli altri Fora sulla Governance sono inadeguati a
formulare norme al riguardo".
Fine dei giochi. Per contro la Società Civile alza il tiro al
massimo e minaccia addirittura: "La
sorveglianza di massa
Non
sarà tollerata! ... Rivediamo l'intero spettro delle Leggi
Internazionali applicabili".
Oltre
a quanto accennato verranno discussi a Instanbul nel corso di 11 Open
Fora e 220 Workshops i seguenti argomenti: protezione dei bambini,
effetti del web in mobilità, regole per l'E-Commerce, autorizzazione
e rilascio dei nuovi dominii, superamento della Babele multilinguale,
educazione online, privacy e cittadinanza digitale, lavoro in rete,
petizioni online e impatto sui legislatori, miglioramento della banda
larga, l'era post Assange-Snowden, la stampa in 3D dalla Rete, etc...
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